domenica

La lezione di Libero Grassi

Caro estortore,



“…volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere. Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al “Geometra Anzalone” e diremo no a tutti quelli come lui”
Libero Grassi, dal Giornale di Sicilia del 10-1-1991

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Il 29 agosto dello stesso anno in cui scrisse questa lettera Libero Grassi, un galantuomo siciliano che di mestiere faceva l'imprenditore onesto, fu ucciso da quella mafia che denunciò attraverso quelle poche e coraggiose righe esattamente 20 anni fa.

Oggi Confindustria al contrario di quel che fecero le associazioni di categoria per aiutare Grassi, espelle quegli imprenditori che preferiscono non denunciare, quelli che pensano che stare zitti, tollerare, pagare un prezzo alla propria "libertà" tutto sommato convenga di piu' che ribellarsi a chi pensa che tutti abbiano un prezzo. La lezione di Libero Grassi quindi, non è stata inutile.
E questo vale per la mafia ma anche per tutti i soprusi grandi e piccoli che molta gente è costretta a subìre, perché tacere non serve, non contribuisce a nessun miglioramento, perché a furia di guardare da un'altra parte arriverà il momento in cui non ci sarà nessun'altra parte dove girare la testa.
Tutti quelli che denunciano e che provano a cambiare lo stato delle cose quando questo è sbagliato, vengono lasciati soli. Questo paese ha perso i suoi figli migliori grazie a a chi preferisce sorvolare, far finta che i problemi non esistono, e quand'anche ci fossero non sono poi così gravi da dover giustificare il proprio intervento personale. Diceva Don Gallo ieri sera a Che tempo che fa che ai sette vizi capitali dovrebbe essere aggiunto l'ottavo che è l'indifferenza. Perché di indifferenza, si muore.






5 commenti:

  1. in prima linea anche di domenica!?
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    adesso dirò una cosa impopolare, ma invece di parlare dei morti bisognerebbe pensare ai vivi.
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    (e a scanso di equivoci, non lo dico per te, ma in primo luogo per me).
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  2. speravo nel dolcetto almeno qui! :(

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  3. Quali vivi, quelli che celebrano come eroi i boss mafiosi? non penso che al momento attuale ci siano tanti vivi che meritino di essere accostati ad un'idea di libertà teti...

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  4. ma no che lo sai che la pensiamo uguale___ è solo che mi viene il nervoso per le celebrazioni, sono stufa di sentire retorica e veder scorrere minuti di silenzio e intanto dopo si gioca sempre la stessa partita e i giovani lo sai anche tu che ce ne sono un sacco che tanto non lo capiscono.
    oggi è così come hai letto da me, stanchezza, apatia, sfiducia___ davvero a parte te e simurgh oggi è così ci si influenza l'un con l'altra.
    perdonami stasera è più forte di me.

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