sabato

Esercizi mentali

Prepararsi ad accettare il distacco dalle persone care è qualcosa che si inizia a fare molto presto, ci si deve staccare da un figlio quando inizia ad andare all'asilo e una madre deve prendere atto che da quel momento in poi non sarà piu' la sola indispensabile presenza nella sua vita.

Ci si prepara al distacco quando i figli crescono e iniziano ad avere una loro vita indipendente, quella che li fa stare fuori la notte, andare una settimana in vacanza da soli, ma questo non è difficile né doloroso perché sappiamo che torneranno a casa e a dormire nel loro letto.
La prima sensazione di distacco forte da mio figlio l'ho avuta un bel mattino di gennaio di tre anni fa, il 4 per la precisione, quando angelicamente come puo' fare un ( all'epoca ) ventiquattrenne alto un metro e novantotto che indossa il 47 di scarpe mi disse: "mamma, ma quest'anno dove lo prendete l'ombrellone?" io ho guardato mio marito con una sola domanda negli occhi: "dove sta la fregatura?" perché mio figlio mi deve chiedere dove prendo l'ombrellone in un periodo in cui di solito si tira a lucido l'attrezzatura da sci? Al che lui, la bestia ingrata, sempre candidamente finisce la frase: "no perché sai? ad agosto diventate nonni". Tutto questo rivolgendosi soltanto a me perché quando i figli maschi devono comunicare cose importanti ai padri che di solito si traducono nell'ennesima richiesta di soldi usano altri argomenti, magari iniziando a confabulare dell'ultimo gol di Totti o del modello della monovolume piu' recente uscita sul mercato, loro sono fatti così, hanno una mente semplice che si nutre di cose semplici.
Il suo punto è stata una porta chiusa alle spalle prim'ancora che mio marito e io riuscissimo a completare il circolo naturale della respirazione. Un'uscita estemporanea alle nove di mattina per dare il tempo a suo padre e a me di metabolizzare la notizia.
Per almeno due settimane il pavimento di casa mia non era piu' fatto di mattoni ma sembrava una enorme distesa di cotone idrofilo nella quale io affondavo i passi mentre mi chiedevo dove avessi sbagliato, perché le mamme si fanno sempre questa domanda, pensando sempre di essere loro la causa di tutto, con la storia della Regina della casa sono duemila anni che gli uomini fanno quel cazzo che vogliono e quando vogliono senza sentirsi mai in colpa per niente o quasi.
Poi lo smarrimento passa, le scelte dei figli vanno accettate, specialmente quando sono frutto della convinzione e non del caso, quel bambino è stato voluto, non è il frutto di un rapporto vissuto con leggerezza e quando i figli sono felici noi dobbiamo esserlo piu' di loro.
E quando lui è andato via da questa casa ci sono tante prime volte, la prima mattina in cui ho avuto un letto in meno da rifare, si ritorna alle cenette a due che non sono per niente tristi e spiacevoli, e la prima lavatrice nella quale di suo non c'era neanche un paio di calzini, cose, e sensazioni, che io ho cercato di ottimizzare trasformandole in meno impegni per me, meno cose da fare, accettando quindi con serenità tutti quei cambiamenti che avvengono in una casa meno frequentata e che guardate da una diversa angolatura significano anche piu' tempo libero da impiegare in cose piu' piacevoli e gratificanti a livello personale.


Credo quindi che l'esercizio mentale per prepararsi al Grande Distacco che è quello che ci separa da qualcuno che arriva al suo naturale compimento del ciclo della vita sia qualcosa che tutti dovremmo imparare a fare, specialmente in presenza di genitori e parenti anziani, spesso malati. Pensare che prima o poi ci si debba separare fisicamente da qualcuno e farlo con serena razionalità non significa non provare emozioni spesso sconosciute, vuol dire solo prendere atto che l'unica cosa alla quale ci si deve abituare da vivi è proprio la morte, perché è l'Evento inevitabile, quello dal quale nessuno si puo' sottrarre.









1 commento:

  1. Oddio mio è venuta l'ansia! mio figlio ha 17 anni e comincio a non dormire la notte :)
    bacione bellaDonna!

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