domenica

Resurrezione

"Auguri", che in latino significa "aumenta ciò che hai" .



Che siate credenti o no, auguri a tutti, perché quella di oggi è la festa della vittoria della vita sulla morte.


Auguri di una nuova nascita, nonostante tutto, perché la primavera ritorna...sempre, anche quando tutto sembra dire il contrario.


Tutti abbiamo bisogno di credere in qualcosa o qualcuno, specie nel momento del bisogno, non foss'altro che per prendercela con qualcosa o qualcuno quando la vita diventa difficile.


Personalmente non contesto né sono contro le persone che credono, contro chi preferisce affidarsi al trascendentale piuttosto che alla razionalità, e lo fa tenendo bene a mente che la fede è un fatto privato, quello che non riesco a sopportare è quell'arroganza che vorrebbe che tutti si comportassero nello stesso modo, quello che per qualcuno è l'unico, quello giusto.


Sono diventata atea proprio quando ho capito che su ogni questione la chiesa vuole imporre la sua ragione, il resto l'ho capito dopo. Secondo la Storia Gesù Cristo fu inchiodato con la complicità dei sacerdoti del tempio e di quel popolo che come molti attuali pensò che fosse piu' conveniente salvare il ladro anziché il Giusto, l'Onesto.


Quando la chiesa capirà che imporre comportamenti, obbligare a fare cose che non tutti hanno voglia di fare né sono obbligati a fare, che vietare alle persone di vivere come vogliono purché nel rispetto di tutti è invece l'unico modo per tenerle lontane da una religione e da un'istituzione sempre piu' in crisi per precise responsabilità di chi diffonde certi messaggi forse avrò piu' rispetto per questi narratori di irrealtà favoleggianti ma soprattutto di bugie. Questo per me è un giorno come un altro, come il natale e tutte le feste - appunto - "comandate".
Per renderle diverse, per dare davvero un senso a quella cristianità che ognuno dovrebbe sentire dentro di sé e non certo farsela insegnare da chi da duemila anni ha come unico obiettivo quello di occultare la verità ci vorrebbero fatti, cose concrete, prese di posizione e di distanze nette della chiesa e dei suoi uomini dai portatori di ingiustizie, guerre, miseria, terrore e morte. Bisognerebbe smetterla una volta e per tutte di distorcere il senso delle parole.


Il papa ha detto, a proposito della pedofilia all'interno del vaticano: «I piccoli sfregiati dal disordine del cuore».
Nemmeno per sogno, il cuore non c'entra niente con la depravazione di certi ( molti ) preti.
Rendere poetico lo stupro di bambini per allontanare l'idea di chi sono i violentatori è quanto di meno cristiano si potesse fare. Eppure proprio Gesù disse "guai a chi scandalizza uno di questi piccoli". Un ulteriore sfregio ai bimbi, relegati a vittime di "amori" malati, disordinati. Il giorno di pasqua e da parte del papa.
Che bellezza, le parole, sì, fanno diventare romantico e decadente quello che è un violento attacco alla libertà, una ferita inguaribile inferta a chi andrebbe solo protetto, tutelato e amato: la sodomia contro creature inermi praticata da adulti in abito talare, per giunta.
Ecco perché ci sono parole alle quali non si puo' credere. Non si dovrebbe credere.
Nemmeno a pasqua.





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