martedì

Così

Elena non poteva guardarlo come la guardava lui, perché aveva gli occhi offuscati dalla violenza delle sensazioni...

Quando lo guardava si sentiva attratta magneticamente verso di lui, costretta a toccare la sua carne, con la bocca o con le mani, o con tutto il corpo. Gli si strofinava contro con tutto il corpo, con una sensualità animalesca, godendo dell'attrito.
...
Poi giacque sul fianco toccandogli la bocca, come se la stesse modellando e rimodellando, come una cieca che vuol scoprire il taglio delle labbra, del naso, degli occhi, per accertarne la forma, per sentirne la pelle, che vuol scoprire la lunghezza e il volume dei capelli, la loro attaccatura dietro alle orecchie.










Anais Nin (Il Delta di Venere)













sabato

~

Così pensava a lui senza volerlo, e quanto più pensava a lui più le veniva rabbia, e quanto più le veniva rabbia tanto più pensava a lui, finché non fu qualcosa di così insopportabile che le travolse la ragione.






(G.G. Marquez)

venerdì

Sono molto impegnata, sì


" Oggi ho da fare molte cose:

devo uccidere fino in fondo la memoria

devo impietrire l`anima

devo imparare di nuovo a vivere."

 


Anna Achmatova

giovedì

Di Sesso & d'Amore

L'Amore è giunto come imprevisto ad affermare la propria motivazione, con prepotenza ha preso il sesso e lo ha fatto sublime. Le anime si sono incollate.
 [...]
Il Sesso ha più garanzie, l'Amore non ne ha affatto.



La vera trasgressione è l'Amore, il non detto, il sottinteso, l'urlato, il minacciato. Ogni volta fuori dalle righe, mite e potente, senza chiave, senza comprensione, senza avviso. La ragion pura del Sesso invece è un grande dogma, è affidabile e consolante. La sua provocazione è soddisfatta, la sua attesa risarcita appieno, la sua richiesta evasa.
L'Amore è la motivazione, il Sesso l'eccellenza: divisi si cercano come desiderio e sfogo. E se rimangono soli non smettono di stupire.
Il Sesso è saggio, non riempie l'anima ma sazia il corpo e placa la mente. Uno stato simile alla felicità completa che si compie anche senza amore.
L'Amore è imprudente, prima di riempirti l'anima, te la chiede. [...]
Il Sesso è il grande gerarca, anticipa l'Amore, come l'istinto precede il sentimento per ragionevolezza e autoconservazione. Il corpo si sfama e il Sesso lo nutre quando l'Amore gli toglie la fame. E disporne è sempre possibile, averlo è facile, anche quando l'Amore lascia deserti e sfiniti. [...]
Il paragone è inutile: l'Amore è la domanda, l'Amore è la risposta. Sempre.
Ma il Sesso è la strada, la via per avvicinarlo e renderlo accessibile, l'unico mezzo per spiare il mistero. [...]
Solo spinte contro una porta chiusa, cento spinte, cento colpi d'ariete che hanno sfinito la porta e l'hanno spalancata.
E l'Amore è entrato: il vincitore, il sovrano, il re dei re.
Benedico l'Amore e torno al Sesso, per fame e sete, per riposare: in vetta l'aria è rarefatta e la base è un banchetto.

-


Stefania Piloni, Prima di questo letto.

mercoledì

*

Poi ho scoperto che sotto lo specchio degli occhi, c'è un nascondiglio. Un cunicolo stretto fino al cuore. Pieno di strozzature. Dalle pareti spesse. Come un segreto. Lì dentro finiscono tutti gli aborti di lacrime mai piante. Quelle che per pochi istanti hanno rigato l'orlo dell'iride.



 ( P.)

lunedì

Vivere coi sensi di colpa

Questo è quel che ci imporrebbe questa escalation di eventi mondiali disastrosi.



Cercare un modo giusto di comportarsi e di porsi che sia coerente con quello che si è sempre pensato ora che davanti a noi, intorno a noi, ci sono tante distruzioni e tanta morte. Non che prima di adesso non ci fossero mai state, ma una guerra in casa e una catastrofe che avrà ripercussioni mondiali non succedono per fortuna così spesso.
Io non amo la retorica delle grandi occasioni, e non indosserò il lutto nemmeno stavolta, perché non mi sento responsabile ma vittima di quello che succede, così come tanti altri cittadini di questo mondo che sono da sempre costretti a subìre le scelte scellerate di chi invece era chiamato ad occuparsi del loro, del nostro bene.
Mentre ogni persona che abbia un minimo di coscienza civile non smette di farsi domande la chiesa è sempre occupata in cose evidentemente importantissime, ad esempio la scrittura dei nuovi peccati. Dunque la fecondazione assisitita è stata inserita nella lista degli atteggiamenti definiti peccaminosi, desiderare e volere un figlio è, secondo il pensiero di santa madre (...) chiesa, immorale, altre cose, quelle di cui si è parlato tanto e che riguardano un personaggio dai comportamenti disinvolti, che da sempre vive oltre i margini della legalità e della decenza, no: gli affari sono affari. A seguire ci sono il controllo delle nascite, gli esperimenti di dubbia moralità come la ricerca sulle cellule staminali e gli studi sul Dna, l’abuso di droghe, inquinare l’ambiente, contribuire all’acuirsi della disparità fra ricchi e poveri e l’eccessiva ricchezza, che detto da chi ha trasformato la chiesa cattolica in una multinazionale se non fosse drammatico farebbe anche ridere.
Io vorrei tanto sapere quand'è che fra gli atteggiamenti peccaminosi verranno inseriti - per esempio - anche il sostegno a dittatori e capi di stato e di governo sanguinari, guerrafondai e disonesti, la pena di morte, ci avete fatto caso? tutto quello che per la chiesa è peccato ha a che fare con la vita e con l'amore.
Ci fosse un Dio, quello che ci raccontano da piu' di 2000 anni, saprebbe certamente cosa dire ma soprattutto cosa fare di questi maître à penser del terzo millennio.





domenica

La farsa della rivoluzione libica e dell'intervento umanitario

Basta con la schizofrenia al potere. La Francia disse no all'intervento militare in Iraq, oggi Sarkozy si vanta di essere stato l'ideatore e l'artefice della guerra in Libia. Perché? I cittadini del mondo devono pretendere serietà, coerenza e risposte dai loro governanti che siano in linea con le Costituzioni dei paesi. Chi non è all'altezza ( in tutti i sensi e ovunque) di offrire queste cose deve essere messo in condizioni di non nuocere piu'.

Ci sono più di 300 guerre al mondo nelle quali l'Onu non interviene, chissà perché. Se i motivi dell'intervento militare in Libia fossero davvero umanitari e non invece legati ai soliti interessi economici come sempre quando si tratta di guerre, se l'Europa e l'America fossero state davvero preoccupate di come si vive nei paesi del Nord Africa avrebbero avuto molte occasioni per fermare Gheddafi, Mubarak molto prima che si verificassero i moti popolari costati migliaia di vittime innocenti e incolpevoli. Da quando, intervenire a favore dell'umanità significa ucciderne una parte?
In queste ore nel piccolo stato del Bahrein si sta effettuando una vera e propria mattanza di civili da parte dei signori del petrolio, un vero e proprio genocidio, ma siccome lì sono amici di Francia e Inghilterra allora non succede niente, la stessa Arabia Saudita che interviene in Bahrein e contro il suo stesso popolo fa parte della coalizione dei cosiddetti volenterosi. Su tutto questo l'Onu tace, Sarkozy e Obama non alzano nemmeno un sopracciglio e i media tacciono.
Il popolo libico e tutti i popoli sottoposti alle dittature si aiutano non cedendo ai ricatti dei loro dittatori, non certo facendosi belli coi tornado e le bombe. L'America da sempre si fa portatrice di democrazia in mezzo mondo, esportandola con le bombe ma non ha mai risolto nessun conflitto da nessuna parte, guardiamo l'Iraq e l'Afghanistan cosa sono oggi.
Non esistono missili e bombe sufficientemente intelligenti.
I dittatori si isolano, non si invitano negli stati democratici accogliendoli come degli eroi, dei veri capi di stato baciandogli le mani, non gli si dà la possibilità di diventare soci in importanti aziende, azionisti nelle banche né li si fa entrare nei palazzi istituzionali dalla porta principale.





sabato

Noi siamo favorevoli al nucleare perché

Sottotitolo specificamente per Mr Red: nemmeno tu sai cosa faccio io, perciò non rompermi i coglioni, chiaro?  non devo giustificare a nessuno cosa scrivo e perché.

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Fukushima, alzato livello gravità. E che fortuna per i giapponesi non avere la loro sorte affidata a gente come scajola, berlusconi, romani e la ministra prestigiacomo con la consulenza delle Teste di Chicco. Pensiamo a cosa succederebbe qui dove ci sono gli aquilani ancora per strada a due anni dal terremoto, e dove dopo due giorni di pioggia si rischia il black out totale. 
In questa settimana tutti si sono scoperti improvvisamente superesperti circa tutto quel che attiene al nucleare, peccato che uno dei pochi veri esperti sia stato bellamente ignorato quando, subito dopo la catastrofe in Giappone disse queste poche e chiarissime parole: "Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile,  e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali.(...)“Siamo su un treno che va a trecento chilometri all'ora, non sappiamo dove ci sta portando e, soprattutto, ci siamo accorti che non c'è il macchinista.”(Carlo Rubbia).
A me non frega nulla degli stakanovisti dei consumi sfrenati e senza sosta, al figlio di mio figlio voglio insegnare che si puo' rinunciare a qualcosa se questo significa contribuire al bene di tutti e non che per avere tutto va bene anche danneggiare quello che è di tutti. Ecco perché al referendum voterò SI per dire NO a queste politiche mondiali scellerate  e gestite da un manipolo di  pre-potenti delinquenti che pensano solo ai loro interessi e a quelli dei loro amici industriali e imprenditori.

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1) Siamo circondati per tre quarti da uno splendido mare nel quale affondare i bidoni di scorie, com’è stato fatto finora.



2) Da noi non ci sono né Godzilla né i mostri Aniba, veri responsabili del terremoto e dello tsunami giapponesi.


3) Il fatto che gl’italiani siano un popolo decisamente meno affidabile e onesto dei giapponesi farà sì che i progettisti e costruttori stiano doppiamente attenti nella costruzione delle centrali.


4) Magari una bella fuga radioattiva ci investe e ci trasforma nei Fantastici Quattro (in questo caso ci manca la donna invisibile. Si accettano candidate).


5)Abbiamo il papa che prega sempre per noi. Non può succederci niente di male.


6)In Italia la dignità e la compostezza dimostrate dai giapponesi sono sconosciute. In caso di disastro imbastiremmo una sceneggiata così tragica da essere sommersi di aiuti e finanziamenti tali da risanare il nostro debito pubblico in due settimane.


7) Il settore delle eco-mafie sarebbe rilanciato con nuove opportunità di business.


8) La diffusione del nucleare non potrà fare danni peggiori della diffusione della religione cattolica.


9) Prima di costruire una centrale nucleare verranno chieste consulenze ai massimi esperti del settore, tipo Homer Simpson.


10) Abbiamo già preso tutte le precauzioni del caso facendo installare crocifissi in tutti gli edifici pubblici e mandando in giro per la penisola centinaia di camion con l’immagine di padre Pio.


11) Nel surreale caso di un’esplosione nucleare i corpi deformati dalle radiazioni farebbero sbizzarrire la fantasia dei nostri creativi della moda, vero marchio del made in Italy di qualità.


12) Chicco Testa avrebbe un buon motivo per cambiare idea di nuovo.


13) Le aumentate possibilità di morire di cancro e orribilmente deformati ci farebbero apprezzare di più i giorni che ci restano.


14) Una centrale nucleare sarebbe comunque meno pericolosa del rigassificatore che stanno costruendo nel mare davanti a Livorno e Pisa.


15) Sappiamo bene che non se ne farà mai di nulla perché si tratta solo di un modo per spartirsi i soldi degli appalti senza mai finire i lavori.






(Tratto da Don Zauker)

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 La vera storia del Ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo
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“Basta, non possiamo perdere le elezioni per il nucleare. E’ finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla, si decide tra un mese“.
( Stefania Prestigiacomo, incredibilmente ministro dell'ambiente )

mercoledì

Qualche motivo per non avere niente da festeggiare

Scusate ma a me l'ipocrisia non piace mai. E non mi adeguo alle circostanze né ad un certo sentire che non sento.

Il primo è che non ho mai sentito in me l'orgoglio di essere italiana, il luogo di nascita è solo frutto di coincidenze e casualità, ecco perché non ho mai condiviso l'idea di paese come fosse casa mia. Il nazionalismo proprio non mi appartiene. Un paese è di tutti quelli che lo rispettano.
E parlando appunto di rispetto non credo ci sia nulla di cui andare orgogliosi se consideriamo chi sono le persone che dovrebbero rappresentare l'Italia, gente che si alza e se ne va quando sente le note dell'inno nazionale, che inneggia ad uno stato che esiste solo nel suo cervello bacato rinnegando così l'Italia tutti i giorni. Gente che ha giurato sulla Costituzione ma sputa nel piatto in cui mangia con gesti, comportamenti, parole pesantissime e si guarda bene dal rinunciare a tutti i privilegi che il ruolo politico consente di avere. Privilegi che pagano tutti: da Bolzano a Messina.
Non si puo' festeggiare un paese ridotto ai minimi termini di fronte all'opinione internazionale, senza considerare troppe cose basta guardare a come si è posta la politica dei governi di mezzo mondo dopo il disastro in Giappone e la nostra. Ovunque si pensa al bene di tutti e qui invece si continua a pensare a far fare affari ai soliti noti alla faccia della sicurezza e del futuro, nostro e dei nostri figli.
Non ci sono bottiglie da stappare in un paese dove il presidente del consiglio deve affrontare, da imputato, quattro processi in pochi mesi.
E non ci sono tavole da apparecchiare con cura nelle case di tante famiglie che hanno dovuto rinunciare anche all'indispensabile, qualcuno anche alla vita quando si è reso conto di non poter più garantire il necessario ai suoi figli.
Per tutte queste cose e per molte altre non me la sento di associarmi per dovere a chi invece pensa che abbiamo bisogno di tutte le occasioni per ritrovare la speranza. La speranza, come diceva Monicelli è "una trappola inventata dai padroni", e io vorrei ancora potermi sentire libera di pensare che non servano feste ma fatti concreti che liberino davvero l'Italia dalle sue sporcizie.
E che appunto, domani non avrò niente da festeggiare.













venerdì

Sic et simpliciter

Se un uomo ti tratta come se non gliene importasse niente di te, non gliene importa niente di te davvero.





Se noi donne capissimo questa semplice cosa, vivremmo in maniera molto piu' serena i rapporti con gli uomini.
Non date retta all'uomo che mette in chiaro cosa vorrà ( dovrà ) fare di e con voi al momento della conoscenza, quello che poi vi ripeterà ogni volta che potrà che "i patti erano quelli" anche se voi non avete firmato nessun contratto ma semplicemente vi siete avvicinate a lui con la forza che solo i sentimenti (quindi non la ragione) possono dare.
Né date retta a quelli che "evitiamo le complicazioni", perché nel momento in cui lo dicono la vostra vita si è già complicata piu' del necessario, ovviamente per merito loro, perché magari qualcosa hanno fatto e detto, loro questo lo hanno già capito e per questo si mettono in trincea. Alzano quella barricata che gli consentirà poi di uscire dalla vostra vita a testa alta e senza neanche il minimo senso di colpa quale che sia stato il loro modo di comportarsi con voi e di trattarvi, dunque anche il peggiore.
Non vi fidate di quelli che aspettano sempre che a fare il primo passo che molto spesso puo' essere anche e solo un semplice saluto, il buongiorno del mattino, una telefonata siate voi, perché a loro non piace essere "invadenti", a una donna piace eccome essere invasa, di attenzioni, di gentilezze, di una parola ben detta e ben scritta, senza errori di battitura e di grammatica, anche questo dà la misura del rispetto che si porta alla persona a cui ci si rivolge, una frase piena di errori, scritta male, sta a significare distrazione, vuol dire che nel momento in cui lui scriveva non dava importanza a quel pensiero o stava facendo altro: ci sono situazioni in cui dare una forma possibilmente buona alla sostanza è necessario. La forma il piu' delle volte è anche sostanza. Non pretendete di dare quel di piu' che un uomo distratto, distante, freddo, incapace di avere il benché minimo slancio, incapace perfino di chiedere un semplicissimo "come stai oggi?" si merita, e non fatevi mai carico eccessivamente dei suoi problemi perché a lui dei vostri non gliene frega un'emerita cippa. E gli uomini notoriamente sono capaci di amplificare uno starnuto elevandolo a bronchite facendovi persino credere che si sono ammalati per colpa vostra.
E infine, è assolutamente giusto, necessario anzi, non stravolgere il proprio modo di essere, non violentare eccessivamente se stesse per un uomo che ci trova quando siamo già fatte e finite, quindi se di un uomo siamo disposte ad accettare anche la parte oscura, la peggiore, quella destinata solo a pochi eletti, il minimo è pretendere che la cosa sia reciproca.







mercoledì

Questo blog si ferma per un po'...

Perché come ho tentato di spiegare ad alcune persone amiche che si sono allontanate da un'altra piattaforma per venire qui con la convinzione di essere piu' libere di  esprimersi e di poter tenere lontane persone sgradevoli e sgradite, non esiste un'isola felice in rete.
Da piu' di un anno sono vittima di una specie di cyberstalking, C'è qualcuno che mi perseguita giorno e notte, molestando anche le persone che mi frequentano nell'altro blog che ho su digiland.
Solo negli ultimi quattro,cinque mesi, ma la storia si ripete ormai da un anno e due mesi, è entrato in quel blog qualcosa come duemila volte, a tutte le ore del giorno e della notte, nei giorni di festa, di sabato e di domenica, usando una decina, forse piu', di connessioni diverse pensando così di non farsi riconoscere, praticamente passa piu' tempo nel mio blog che a casa sua. Ieri sono venuta a sapere che qualcuno ha detto a questa persona che sono anche di qua,  questa è la risposta migliore per tutte le persone che hanno lasciato Libero perché, secondo loro, altrove si sentono piu' libere di potersi esprimere,  per chi pensa che basta andarsene da un posto per liberarsi dei cialtroni, dei  malati mentali che circolano in rete.
Questa persona infatti ha aperto un blog specificamente per insultarmi, per ridicolizzarmi, un blog dove scopiazza i miei post involgarendoli e stravolgendone i concetti.
Ecco perché sono piu' che mai convinta che non ci sia un'isola felice nel web e non ci sarà fintanto che non verranno presi i provvedimenti opportuni per chi dimostra di non saper stare all'interno di nessun tipo di comunità. Non dovrebbe essere necessario ricorrere all'intervento di un'autorità giudiziaria per capire che un blog non deve servire per rovesciarci dentro insulti soprattutto poi  verso persone che non si conoscono e di cui non si sa nulla oltre a quello che puo' trasparire dall'espressione delle proprie idee. Io non ho contenziosi né conti aperti con nessuno,  non sono qui per accaparrarmi uomini né ho mai fatto le lotte nel fango  per avere l'esclusiva del sultano di turno come fanno invece tante insospettabili damigelle, sono sempre stata a disposizione di ogni chiarimento e nei miei spazi accetto chiunque  sappia esprimere le proprie opinioni in modo civile così  come faccio io. Non dovrebbe essere necessario denunciare alla polizia postale chi occupa il suo tempo nel tentativo disperato di far allontanare qualcuno che non fa niente di male, di brutto né di offensivo. Questa è gente che non sa stare da nessuna parte, ed essendo stata cacciata da tutte le scuole del regno si comporta così, io credo invece che chi cerca di dare a qualsiasi posto  un contributo valido, serio, spiritoso, culturale, deve poter pretendere di essere tutelato da questi parassiti della rete che tolgono solo spazio utile a chi ne saprebbe fare un uso migliore. La libertà di espressione non c'entra nulla con la libertà di poter insultare.
Ci sono persone che riescono a dimostrare di essere vive anche qui e altre invece che si limitano a vegetare, a vivere nella loro melma di gelosie e invidie, e se sono ridotte così male significa che non possono aspirare ad una vita migliore di quella che hanno scelto di vivere, probabilmente anche fuori di qui.

Persone che se sparissero fra mezz'ora non lascerebbero nessuna traccia e nessuno ne sentirebbe la mancanza.
A me non frega nulla di chi è chi fuori di qui, si capisce benissimo chi sta qui per diletto, per piacere e perché è interessato a dire cose che abbiano un senso da quelli che non lo fanno. Al contrario di quel che fanno certe persone tutto il giorno non vado ad indagare né ad inseguire né a impicciarmi dei fatti degli altri qui. Io voglio solo essere lasciata in pace, libera di fare quello che fa qualche miliardo di persone ogni giorno senza essere insultata da qualche povero mentecatto infelice,  Ché se fosse felice e soddisfatto della sua vita farebbe sicuramente altro.
Quindi preferisco stare solo di là in maniera tale che queste teste di cazzo capiscano che  io non ho affatto paura di loro perché non ho nulla da nascondere, né qui né altrove.

martedì

La mimosa, puzza

Di discriminazione, di contentino, come tutte le cose dedicate ad una categoria specifica. Il mondo sarà un po' meglio di come è il giorno in cui non sarà piu' necessario istituire giornate pro qualcosa o qualcuno.

Sono piu' di dieci anni che scrivo qualcosa per ricordare l'otto marzo e in tutto questo tempo non è cambiato nulla. Le donne continuano ad essere violentate, continuano a morire ammazzate ( una ogni tre o quattro giorni solo in Italia) per mano di un ex marito, un ex compagno, un uomo che non si rassegna alla fine di una storia. Le donne continuano ad essere usate e a farsi usare pensando che mettere a disposizione il proprio corpo sia una conquista di libertà.
Le donne in Italia continuano a subìre forti disparità nei posti di lavoro visto che a parità di ruolo guadagnano sempre meno di un uomo, le donne vengono ancora escluse da un potere decisionale che è ancora oggi tutto al maschile e dunque intriso di maschilismo. Le donne sono ancora costrette a rinunciare ad essere madri se vogliono mantenersi uno straccio di lavoro. E finché le leggi per le donne le faranno gli uomini non penso che le cose potranno andare meglio di così.
Non ho mai festeggiato l'otto marzo come invece piace fare a tante mie "colleghe".
Ricordato, con una sensazione di sgomento, visto che molte ragazze e donne non sanno nemmeno che accadde quel giorno però sì. Altrimenti nessuna penserebbe di andare ad assistere a squallidi spettacoli dove per una volta all'anno l'oggetto del contendere è un uomo, perlopiu' giovane e grazioso, che mostra la sua beltà a donne desiderose di sfogare le proprie frustrazioni a pagamento proprio come fanno tanti uomini, nessuna penserebbe di aver conquistato un centimetro di libertà solo perché in questo giorno e solo in questo giorno puo' dire a un marito: "stasera la cena te la prepari da solo". Nessuna penserebbe che andare fuori una sera l'anno con qualche amica significhi aver conquistato le pari opportunità. E nessuna penserebbe che imitare e scimmiottare certi atteggiamenti maschili, i peggiori, sia qualcosa che ha a che fare col rispetto e con il riconoscimento di un diritto.
Chi nel corso degli anni ha fatto in modo che l'otto marzo diventasse l'ennesima occasione per fare affari, chi ha trasformato questa che dovrebbe essere una giornata di riflessione, di commemorazione, una giornata in cui le donne dovrebbero stare vicine ma per tutt'altri motivi in una macchina per far fare soldi a fiorai, ristoranti e pizzerie fa semplicemente schifo, ma anche le donne che sono cadute nel tranello non sono migliori di chi le sfrutta, anche l'otto marzo.
E non sono nemmeno d'accordo sul concetto che una donna deve essere festeggiata tutto l'anno, la normalità non è essere festeggiate ma essere rispettate e questo sì che va fatto tutto l'anno.
E se proprio abbiamo tutta questa voglia di farci regalare un fiore, accettiamolo solo da chi sa rispettarci tutti i giorni, non solo oggi.













Ci sono giorni...

che sembrano due o tre tutti attaccati.
Ma sicuramente sarà colpa del tempo.
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Se il cuore può fare qualche sosta quando ascende verso le altitudini dell'affetto,

raramente si arresta sul ripido declivio del rancore.

(H. de Balzac)
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Sì, per non soffocare nel rancore bisogna sapere come farla un po' pagare a chi è stato o è la causa di un dispiacere o di un dolore. E quando è il caso si puo' anche infierire.