sabato

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Si aggirava in quel posto ormai da anni ma, era la prima volta che si spingeva in quella sorta di boschetto.

Si ritrovò all’entrata di quella specie di antro profondo o pozzo senza acqua dal quale uscivano come degli ologrammi ma guardandoli bene si accorse che erano delle frasi.
Incuriosita, si avvicinò ulteriormente, le lettere erano grandi come cuscini, le toccò e con sorpresa notò che erano solide. Si domandò come potesse essere possibile che si tenessero in aria ferme e nello stesso tempo essere solide. Provò a smuoverle ma erano immobili, le tirò, ci si attaccò, niente, erano ferme e stabili.
Pervasa da un senso di stupore, arretrò alcuni passi e si accorse che le parole in fila avevano un senso compiuto. Era una breve storia ma le piacque.
Il giorno dopo, incuriosita, tornò e trovò sospesa sul pozzo un’altra storia, rimase molto colpita dal contenuto del racconto e dalla particolarità della situazione. Come accadeva tutto questo? Non aveva nessun senso logico. Da dove arrivavano quei racconti? Com’è che si tenevano sospesi? E come mai le parole diventavano solide? C’era qualcuno lì sotto? E come viveva?
Ci pensava in continuazione, ma non ne parlava con nessuno, chissà perché lo considerava un segreto da non condividere con nessuno e così, ogni giorno tornava e si aggirava con aria circospetta, ma ogni giorno trovava una nuova storia.
Affascinata, da quello che leggeva, un giorno si fece coraggio, scrisse un bigliettino e lo gettò dentro, sopra c’era scritto:
- E’ molto, molto bello quello che scrivi.
Improvvisamente le parole sopra il pozzo svanirono e apparve una nuova frase.
- Ti ringrazio, davvero.
Corse via impaurita, c’era qualcuno lì sotto, ma com’era possibile? Perché accadeva proprio a lei? Pensò che forse stesse diventando pazza, ma da quel giorno prese a girare incuriosita intorno a quel buco e a gettare biglietti da cui come per incanto apparivano parole e frasi che piano piano iniziarono a conquistarla.
Così seppe che laggiù c’era un uomo, un uomo che cercava dentro sé la forza per rimettersi in piedi per l’ennesima volta, cercava se stesso e cercava di capire un mondo che gli era diventato ostico, un mondo che non capiva più.



Più passava il tempo e più entravano in confidenza, era tutto così bello, ma così strano era irreale nella realtà ma lei non ci pensava più, ormai si appendeva regolarmente alle parole che gli apparivano sospese, ci si arrampicò e ci si sdraiò.
Una volta lei scrisse un bigliettino e le parole sospese diventarono immediatamente di pietra e poco dopo caddero con grande rumore di frana, così lei capì la forza e la potenza di quello che si scrive e di quello che si dice.
Lei gli gettò una foto e lui seppe che era bellissima, così fece apparire sospesa una grande foto di lui.
Ogni giorno che passava con lui, si sentiva sempre più attratta e cominciava pensare di non poterne più fare a meno e apriva spazi di sé sempre più ampi.
Così lui inziò a usare altre frasi e altre parole, su cui lei strusciava come una gatta, parole che lo avvolgevano come un plaid caldo nelle serate di settembre, che gli entravano e uscivano dal corpo con una forza fisica, parole che s’insinuavano nella colonna vertebrale, che le toglievano forza alle ginocchia, che gli aprivano un vuoto nello stomaco e che la lasciavano senza aria.
Un giorno lei gli chiese se si potevano parlare e lui semplicemente le chiese il numero di telefono e la chiamò.
Si dovette sorreggere al tavolo lì vicino, per non cadere, la sua voce l’aveva penetrata con la potenza di un fallo eretto e aveva dovuto fare uno sforzo per non farglielo capire, anche se era sicura che le sue lunghe pause la tradissero, intuiva che lui si appendeva ai suoi sospiri e si sentiva come nuda.



Andarono avanti ancora dei giorni tra parole scritte e quelle dette, fino a quando lei decise che era il caso di arrendersi e si arrese con grande spontaneità sdraiandosi sulle parole che lui gli aveva steso come un letto, su quelle che lui usava per possederla come il più fantasioso degli amanti, parole dolci e ruvide, parole avvolgenti e oscene, parole forti e dure che lei sentiva in ogni parte del corpo, tra le sue cosce e le sue mani, nella sua bocca e nella sua testa, ed era così che gli si era donata completamente.
Ora sapeva che lui era pronto a uscire da lì dentro e lei lo aspettava perché ormai le parole non bastavano più.



Neanche per lui.





 


giovedì

Ricordare...




Laddove c'è il privilegio e la disuguaglianza, laddove alcuni hanno diritto ed altri no, là c'è la cultura nazista.

Primo Levi
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27 gennaio, Giorno della Memoria. Per non dimenticare, perché quel che è accaduto non avvenga più, ma soprattutto perché si riconosca quel male anche in ciò che accade ancora oggi in vari luoghi, in modi diversi.
Ricordare è un esercizio faticoso ma che va fatto, come diceva Marco Paolini ieri sera mentre raccontava la strage nazista dei disabili, bambini, donne, uomini ritenuti inutili, un peso per la società solo perché malati. Gente che mangiava a sbafo, che bisognava curare e mantenere negli ospedali, gente che non produceva, quindi un costo per la società che dopo la crisi mondiale del '29 faticava e uno stato serio, previdente, in certi frangenti deve pur risparmiare. Oggi si tagliano le necessità, quelli del "progetto Aktion T4" tagliavano direttamente le persone. 300.000 persone - di cui piu' di 5000 erano bambini - gasate, avvelenate e passate per i forni crematori in modo scientifico nella piu' completa indifferenza della gente con la collaborazione di funzionari di stato e medici di famiglia. Erano tedeschi, non stranieri, gente della stessa gente.
Oggi è il giorno della Memoria, in molti spenderanno qualche parola per ricordare l'orrore piu' orrore di tutti: la shoah.
Ma se mettiamo da parte la solita retorica delle grandi occasioni non credo sia disdicevole ricordarci dei tanti stermini grandi e piccoli che ancora oggi subisce tanta gente. L'olocausto nazista è stata un'azione aberrante che non ha insegnato nulla, e che dovremmo ricordare tutti i giorni, paragonandola ogni volta che la storia si ripete, ogni volta che il negazionismo dei fascisti ( anche di chi sta in parlamento, ai governi ) prende il sopravvento. Lasciar morire donne, uomini e bambini nel deserto libico, di fame, di sete non è diverso. Non sono diversi i crimini che perpetriamo in Afghanistan e quelli che come esercito di pace abbiamo perpetrato in Somalia o in Iraq. Non era diverso Guantanamo. Non sono troppo diversi dai lager i CPT. Ben vengano la giornata della Memoria e ogni occasione per ricordarci degli orrori, ma sarebbe opportuno e piu' utile che domani non si passi ad altro, ignorando. L'olocausto è un orrore dell'uomo moderno, non dimentichiamolo.
Perché tutto puo' ripetersi, soprattutto gli orrori.

martedì

Una persona informata sui fatti

Uno che in fatto di postriboli e signore "cosiddette" ha una notevole competenza.
Onore a Lerner per aver dato del cafone al pedoporco che ha di nuovo telefonato disturbando in trasmissione e averlo invitato ad "andare a farsi processare". Il maiale ha aperto con la sua solita raffica di insulti, i doverosi complimenti alla Minettti che è tanto brava ( lo sappiamo, l'abbiamo sentita tutti), è anche laureata e parla due lingue anzi facciamo tre, intimando alla Zanicchi ( che non se n'è andata ma ha cambiato subito modo di porsi, che la voce del padrone è sempre affascinante) di andare via dal "postribolo televisivo" ( lui li conosce bene) dove si dicono menzogne e tante cose brutte, ma brutte brutte. Questo stronzo oltre ad avere i numeri di tutte le questure ha anche i numeri di tutti i talk show? Ormai è stalking.
Che poveraccio. Ormai è fuori controllo, confonde la 7 con il servizio pubblico dove in troppi gli fanno fare il cazzo che vuole. Tutto lo studio gli ha urlato "buffone", come merita. Uno che si circonda di mignotte  h24 e si permette di definire "cosiddette" le vere signore che erano presenti in studio.
Levate questo folle da questo paese. E assieme a lui tutte le troie, maschi e femmine,  che gli reggono i giochi.
http://www.youtube.com/watch?v=o8at4-jOALQ
Se facesse la politica quello che fanno certi giornalisti ce lo saremmo tolto dai coglioni da un pezzo.
E il bello è che poi la gente dice che si deve parlare d'altro, non parliamo di puttane, parliamo di istruzione e disoccupazione com questo  psicopatico sessuofobo, maniaco e pedofilo  a capo del governo, giriamo pure la testa dall'altra parte, e non dimentichiamo i riccioli sui nasini.
Questa ormai è una guerra, e al nemico che ti punta i cannoni non puoi rispondere con la fionda.

Uno così va monitorato 24 ore su 24, altroché. La vita privata di un personaggio pubblico ( nella fattispecie quel tipo di vita ) non è una cosa abbastanza seria di cui occuparsi visto poi si ripercuote così pesantemente nella vita di tutti? io credo di sì.
Stamattina su radio Capital Antonio Dipollina, il critico televisivo di Repubblica, ha detto che la stragrande maggioranza degl'italiani forma le sue opinioni grazie al tg1 e al tg5, figurarsi quindi che opinioni, e questa è la gente che poi va a votare come sappiamo. Prima della scheda elettorale ci vorrebbe l'obbligo di farsi certificare il quoziente intellettivo, in questo paese di mentecatti.
E la sinistra che fa? gioca a fare la verginella educata, non entra nel merito, pesa le parole, pensa che non sia utile parlare delle vicende "personali" del cafone protettore e appena puo' si trasforma essa stessa in protettrice avendo tolto dai guai cento volte il pedoporco.
Sentir parlare lui di postriboli televisivi, di trasmissioni indegne, vergognose e ripugnanti, lui che è il creatore del trash che ha rincoglionito metà degli italiani farebbe anche ridere, se non fosse anche e ancora presidente del consiglio, la difesa sperticata della gran "signora" Minetti dovrebbe far vomitare tutti dopo quello che abbiamo saputo e sentito, e meno male che Bagnasco ( mentre però bacchettava more solito i magistrati cattivoni ) giusto ieri aveva chiesto sobrietà.

giovedì

Ma basta!

A voi pare normale la sparizione di un intero governo? la paralisi dello stato? sappiamo di essere in un mare di merda ma ancora con la bassa marea. Stanno scappando con la cassa o cosa?
Vorrei aprire un giornale e leggere di politica, di attualità, di cronaca, ma di quella che riguarda i noi, la nostra vita, i nostri problemi, vorrei leggere altre cose, altre storie, vedere altre facce, non ne posso davvero piu' di vedere tutto un paese inchiodato sulle faccende di un depravato psicopatico e maniaco.
Scrive D'Avanzo su Repubblica: "C'è ancora qualcuno che può pensare che questa sia la trama di un gossip o l'ennesimo episodio del conflitto tra politica e magistratura? Diffidate di chi vi racconterà queste favole. Berlusconi sta mettendo le mani sulla nostra democrazia e bisogna decidere soltanto che la misura è colma."

Mai nessuno prima d'ora aveva detto che la magistratura va punita.
Pensiamo a quanto questo delinquente ha condizionato la vita di tutti se una persona sul suo necrologio ha voluto che si precisasse che "gli dispiace essersene andato prima di berlusconi". ( foto)
E' un delirio collettivo dal quale si deve uscire, con le buone o con le cattive. 
Carina questa strategia del video messaggio, fino ad ora l'avevano utilizzata solo i latitanti e i terroristi.








lunedì

Non ce ne frega niente

Qualcuno abbia un po' di seria pietà per questo paese e lo faccia tacere una volta per tutte, a lui e a tutti quelli che parlano, a sproposito, di competenza del tribunale dei ministri, qualcuno vada in tv a dire chiaro e tondo che quella riguarda i reati commessi nell'esercizio delle funzioni di premier e non nei reati da delinquente comune come in questo caso. Basta con le chiacchiere e le bugie.

Berlusconi: ''mai pagato donne, ho una compagna stabile''
Ghedini: "Ruby ingaggiata solo per motivi ornamentali".


Fantastico, da utilizzatore finale a decoratore finale.
Berlusconi "a sorpresa" in tv: “ho la fidanzata, non pago le donne, al telefono si scherza”.
Ecco, qual è l'uomo che quando vuol farsi due risate non comincia a telefonare a tutte le puttane che conosce o si fa telefonare da loro anche in piena notte su un numero privato?
Arrivati ad una certa età tutti piu' o meno siamo destinati ad avere una compagna stabile: si chiama Demenza Senile. Molti bambini invece si creano l'amichetto immaginario.


Non so quale dei suoi illuminatissimi portavoce gli abbia suggerito quest'ennesima boutade ma il fatto che lui abbia - ma chi ci crede - una compagna stabile non cambia di una virgola lo stato delle cose. Purtroppo, malgrado e nonostante quello che vuol far credere al suo popolo questo emerito bugiardo, ci sono le intercettazioni a parlare chiaro. Lo vorrei vedere dire a un giudice, magari alla Boccassini che gli corre dietro da sedici anni: "veda, le ipotesi di reato che mi contestate sono false perché io sono fidanzato".


A noi, che non siamo la sua gente né il suo meraviglioso popolo della libertà ( di fare il cazzo che gli pare e farla franca ) non interessa che lui vada a difendersi nelle sue tv davanti alla sua gente in modo tale che oggi tutti parlino della fidanzata di b., e non dei reati per cui è indagato, concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile: lui deve andare a difendersi in tribunale perché i cittadini normali, quelli uguali per legge e Costituzione accusati di un reato non hanno giornali e tv per proclamarsi innocenti e se non si presentano alla convocazione di un giudice i carabinieri vanno a prenderli a casa. Perché lui no?


E dov'è il papa, dove sono vescovi e cardinali sempre pronti ad aprire il fuoco sulla qualsiasi, a contestualizzare, ma inspiegabilmente muti di fronte a questo festival dell'immoralità? Va tutto bene, eminenze?
Purtroppo questo è anche il risultato di chi ha sempre parlato, anche da sinistra, di cose tutto sommato non rilevanti ai fini politici. All'estero ci stanno facendo pelo e contropelo da anni ( altro che il prestigio internazionale ), qui ci sono ancora i professionisti dell'arricciamento di naso e del benaltrismo che guardano altrove con distacco, perché in tutti questi anni ci hanno insegnato che uno così lo si deve sconfiggere "politicamente" e non demonizzarlo.
Nemmeno se è Satana in persona.












domenica

A proposito di quella deficiente...

...che si è fatta sverginare in diretta streaming.

E ancora c'è chi dice e purtroppo pensa che la pietra dello scandalo e la causa dei mali del mondo  attuale sia il web, non la massa di mentecatti di cui è pieno - purtroppo - il mondo reale.
 Il concetto "ognuno può fare quello che vuole" fa tanto libertario e moderno. Invece è il concetto ispiratore del decadimento della società occidentale. Da sempre le società umane, per crescere e mantenersi, hanno rispettato valori morali comuni e condivisi, il pudore, per esempio,  e la rinuncia a questi valori porta alla decadenza e alla morte di una società. L'iniziativa di questa povera idiota è solo il frutto della manìa di buttare in pasto al pubblico la propria anima (e il proprio corpo), tanto per avere conferma della propria esistenza.

venerdì

Di solito...

...il mio sesto senso sa fare benissimo il suo mestiere.
Tutti gli errori che seguono sono opera mia.


mercoledì

Invidioso...

...è chi non riesce ad accettare che il tuo passo sia piu' lungo della sua gamba.



Io non l'ho mai capito il fine di un sentimento inutile come l'invidia.
Perché quando qualcosa mi piace l'ammiro, e se si tratta di gesti, di belle azioni e cose che qualcuno riesce a fare meglio di me cerco casomai di imparare senza pretendere di imitare chi invece ne è capace, e nemmeno mi riesce di pensare con cattiveria a chi è piu' bravo di me a fare qualcosa, perché ci sarà senz'altro un'altra cosa o molte che io saprei e so fare meglio di altri.
Questo significa onorare con rispetto la diversità, non averne paura o ridicolizzarla.





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lunedì

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...che a forza di ferirci siamo diventati consanguinei.


domenica

La lezione di Libero Grassi

Caro estortore,



“…volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere. Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al “Geometra Anzalone” e diremo no a tutti quelli come lui”
Libero Grassi, dal Giornale di Sicilia del 10-1-1991

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Il 29 agosto dello stesso anno in cui scrisse questa lettera Libero Grassi, un galantuomo siciliano che di mestiere faceva l'imprenditore onesto, fu ucciso da quella mafia che denunciò attraverso quelle poche e coraggiose righe esattamente 20 anni fa.

Oggi Confindustria al contrario di quel che fecero le associazioni di categoria per aiutare Grassi, espelle quegli imprenditori che preferiscono non denunciare, quelli che pensano che stare zitti, tollerare, pagare un prezzo alla propria "libertà" tutto sommato convenga di piu' che ribellarsi a chi pensa che tutti abbiano un prezzo. La lezione di Libero Grassi quindi, non è stata inutile.
E questo vale per la mafia ma anche per tutti i soprusi grandi e piccoli che molta gente è costretta a subìre, perché tacere non serve, non contribuisce a nessun miglioramento, perché a furia di guardare da un'altra parte arriverà il momento in cui non ci sarà nessun'altra parte dove girare la testa.
Tutti quelli che denunciano e che provano a cambiare lo stato delle cose quando questo è sbagliato, vengono lasciati soli. Questo paese ha perso i suoi figli migliori grazie a a chi preferisce sorvolare, far finta che i problemi non esistono, e quand'anche ci fossero non sono poi così gravi da dover giustificare il proprio intervento personale. Diceva Don Gallo ieri sera a Che tempo che fa che ai sette vizi capitali dovrebbe essere aggiunto l'ottavo che è l'indifferenza. Perché di indifferenza, si muore.






venerdì

Ora che...

...ora che l'epifania tutte le feste s'è portata via, possiamo tornare alla consueta quaresima.



“Ogni cosa invecchia, ogni bellezza appassisce, ogni colore si raffredda, ogni luminosità si affievolisce, e ogni verità diventa stantia e banale. Perché tutte queste cose hanno assunto una forma, e tutte le forme si logorano con l’usura del tempo; invecchiano, si ammalano, si frantumano e diventano polvere. A meno che non cambino”.







C.G. Jung

mercoledì

È sempre l'ora del tè, e negli intervalli ...

...non abbiamo il tempo di lavare le tazze.


( aspettando l'epifania che, meno male, tutte le feste si porta via  )

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«È una marmellata ottima», disse la regina.

«Tanto oggi non ne voglio.»
«Anche se tu ne avessi voluta, non avresti potuto averne»
ribatté la regina.
«La regola è marmellata domani e marmellata ieri,
ma non marmellata oggi.»
«Ma prima o poi ci potrà essere marmellata oggi!»
obiettò Alice.
«No, replicò la Regina.
«La marmellata c'è negli altri giorni;
e oggi non è un altro giorno, come dovresti sapere.»
«Non vi capisco» disse Alice.
«È spaventosamente confuso.»






lunedì

La libertà di espressione

Per libertà di espressione ora non voglio intendere quella che manca in questo paese monopolizzato da un uomo solo per quel che riguarda l'informazione, la stampa e l'editoria ma solo la nostra che per hobby scriviamo sulle nostre paginette vituali.
Sono molti anni che frequento il web, ho conosciuto tantissime persone fra chat, forum e in questi ultimi anni blog e social network, sono una persona che partecipa molto e a detta di chi mi ha conosciuto qui ho anche un discreto carisma e una buona capacità di socializzazione, caratteristiche che però mi porto dal mondo cosiddetto esterno, riesco infatti a fare amicizia anche in poche ore e non mi sono mai negata a qualche sconosciut* che ha avuto voglia di scambiare due chiacchiere con me.
Non uso troppo la diplomazia perché sono convinta che dire è sempre meglio che il contrario, credo che il miglior modo per selezionare amicizie e conoscenze  sia quello di mostrarsi interamente, senza finzioni e dire sempre quello che si pensa di qualcosa e di qualcuno, scrivere ( ma anche parlare face to face ) indifferentemente di tutto, spaziare dal sesso, all'amore, passando per la religione e la politica senza timori, certo che non consegnerei a chi mi legge i miei fatti troppo personali, specialmente quelli belli, considerando quanta invidia alberga purtroppo nelle tante anime che frequentano la rete. Questa libertà in rete non me l'ha mai negata nessuno, forse perché ho imparato  qual è il modo in cui si possono esprimere anche i concetti peggiori che si hanno appunto sugli argomenti piu' disparati ed ho capito  che ci si puo' liberare dalle ansie anche senza farlo capire a chi non vogliamo che sappia dei nostri momenti "no".
Io credo che difendersi in questo ambiente  non significhi fuggire, cambiare continuamente di posto, nascondersi piu' del dovuto, per me è fare l'esatto contrario, è alzare la testa e imparare a negarsi a chi non merita niente di noi. Io questo l'ho imparato molto bene proprio qui, nel regno dell'effimero e della falsità tout court, nell'impero del pianto a tutti i costi, non c'è posto come la rete dove che "il pianto frutta" non è solo un modo di dire. Farsi vedere sempre tristi, mostrare una disperazione molto spesso falsa per farsi compatire aumenta lo share. Basta far parte della blogosfera per rendersene conto, nei blog dove si piange ci sono sempre duemila commenti, dove invece si cerca di affrontare i problemi che sono di tutti sono poche le persone che partecipano. In rete non esiste la via di mezzo sensata, o si ride anche quando non c'è niente da ridere oppure ci si sta per elemosinare la pietà altrui.
Ecco perché io ho deciso di portare qui quella che sono normalmente, cercando di evitare chi approfitta di questi spazi per mostrare e dimostrare le sue pochezze, la sua miseria interiore e quella gelosia insana che solo subumani e persone malate possono provare per persone che non hanno mai visto in faccia.
Io non ho paura di gente che piu' del mio disprezzo non potrà mai avere, né qui né altrove.

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